Prima parte pubblicata il 18 gennaio 2020
Gli eventi recenti mi offrono l’opportunità di fare luce sur chi sono veramente e sul lavoro che ho accettato di fare per l’umanità ed il pianeta.
Da dove vengo ?
Sono nato nel Saskatchewan nel 1954 da una famiglia canado-francese. La mia salute era precaria e sono stato ospedalizzato numerose volte. I problemi respiratori che avevo mi hanno portato a rischiare di morire parecchie volte. Quando respiravo di nuovo normalmente, ero riempito di gratitudine per essere vivo e le mie preghiere da bambino erano allora lunghe e sincere.
Molto presto, ho visto degli esseri immateriali aiutarmi ed informarmi su degli eventi che vivo in seguito. Dei Lunghi periodi di preghiere erano talvolta seguiti da stati di lucidità di una grande chiarezza mentale. A 5 anni, percepivo già che la Natura dava la vita, che l’umanità la distruggeva e che questo era illogico.
A volte, la sofferenza era così forte che uscivo dal mio corpo per avere del sollievo. È probabilmente per questo che più tardi, riuscivo spesso gli esercizi sciamanici degli anziani dal primo tentativo.
Ho ricevuto un’educazione cattolica e, molto devoto, volevo andare a messa ogni mattina. Amavo gli odori d’incenso, il silenzio, l’energia della gente quando pregava. Durante la mia cresima, mi dissero che avrei ricevuto i sette doni dello Spirito Santo. Accettai lo schiaffo rituale del vescovo e corsi a meditare ai piedi di un albero nell’attesa di ricevere questi sette doni. Non ho percepito niente e persi fiducia nella chiesa cattolica. Aspiravo sempre a questi doni, ma non realizzavo che la chiesa non sapeva condurmi verso di essi.
Lasciai la casa dei miei a 17 anni per seguire degli studi liceali e poi universitari in musica. La prima sera in cui dormo fuori casa, faccio un sogno. Un antenato è qui. Mi annuncia che sono un nativo americano e che devo seguire la via Rossa per proteggere la Madre-Terra. Telefono ai miei genitori che mi confermano che effettivamente c’è del sangue indiano nella famiglia. Ciò non è mai stato menzionato, fatto caratteristico della vergogna dei Canadesi per quanto riguarda ciò che è autoctono. Da quel istante, mi imbarco sul sentiero Rosso (la via spirituale delle Prime Nazioni d’America) al quale dedicherò la mia vita. Sono passati 48 anni oggi. Non ho fatto altro che seguire questa via.
Qualche anno dopo, incontro Dhyani Ywahoo della nazione Cherokee. Ella mi sceglie come studente e io come insegnante principale. Ho passato 25 anni, dal 1979 al 2004 a studiare con lei e altri anziani delle nazione native americane di cui le più importanti sono: Sunbear della nazione Chippewa, OhShinnàh Fastwolf della nazione Apache, Tall Warrior della nazione Mohawk, Ntsukw (André St Maurice) della nazione Innu, William Commanda della nazione Algonchina, Slow Turtle della nazione Wampanoag. Passavo da qualche giorno a qualche settimane, 4 a 5 volte all’anno e campeggiavo sul posto diversi mesi ogni estate, anzitutto nel Vermont, negli Stati Uniti d’America.
Diversi anni dopo, Dyani mi ha offerto di adottarmi nella sua famiglia. Occorreva sapere a quale clan familiare discendevo. Ho allora visto in sogno degli orsi, a casa nostra. Erano seduti sul tavolo della cucina con mio padre ed io. Ciò confermava quello che Dhyani pensava, cioè che ero del clan del Orso. Una delle responsabilità dell’Orso, il clan Anigadohah dei Tasalagi o Cherokee, è di pregare alla testa delle acque (cioè la sorgente) la mattina. Realizzavo allora che:
salivo la montagna ogni mattina, per pregare alla testa delle acque da anni
prendevo sempre delle vacanze d’inverno per potere dormire molto
compievo numerosi lavori tradizionalmente collegati al clan dell’Orso
tutti i miei più grandi insegnanti e i miei più cari amici appartengono al clan del Orso
Quando le visioni dirigono il cammino da prendere
Nel 1987, con l’accordo del mio insegnante, inizio ad insegnare. Molti anni dopo, ho una divergenza con lei che è determinante nel mio cammino.
Cherokee, Dhyani Ywahoo integra nel suo insegnamento e la sua organizzazione dei principi della religione buddhista e taoista. Perciò, all’immagine di questi guru indiani, lo studente non può ne deve fare nulla senza la sua piena approvazione.
La meditazione di base con i canti tradizionali che insegna sono un po' difficili da integrare, In accordo e con la collaborazione di Dhyani Ywahoo, registro una prima versione CD di questa meditazione.
Nel 1990, comincio ad insegnare in Europa, L’insegnamento di Dhyani evolvendo, dobbiamo fare una seconda versione della meditazione per i Francesi. La data della mia partenza si avvicina e non troviamo il modo di farlo in tempo. Gli studenti ne hanno bisogno per il loro cammino. Prendo gli ultimi 16 CD che mi rimanevano e le vendo a loro. Quando al mio ritorno do tutti i soldi della vendita a Dhyani, quest’ultima si offende e si arrabbia: manda dei suoi studenti per togliermi il mio titolo e mi vieta di insegnare i suoi insegnamenti. È per questo motivo che la cerimonia di adozione non ebbe mai luogo. In alcuni momenti, ho affermato a torto che essa aveva avuto luogo e ne chiedo scusa.
La spiritualità nativa americana promuove la libertà di tutti. Le decisioni, in principio, vengono prese col consenso e il rispetto di tutti. Non era il modo di funzionare della mia insegnante e della sua organizzazione. Avevo sempre avuto delle esitazioni nei confronti di questo atteggiamento contrario ai principi delle Prime Nazioni ed ero allora di fronte ad una direttiva che trovavo impossibile di rispettare.
Dopo numerose preghiere e meditazioni, la volontà dei miei antenati e la luce che le sostiene era chiara. Dovevo continuare ad insegnare. Come avevo il permesso degli altri anziani, mi sono girato verso di loro per continuare il mio cammino. Ho fatto evolvere l’insegnamento che trasmettevo per rispettare la decisione della Sig.a Ywahoo. Ho continuato il mio sentiero al servizio della Madre-Terra, della spiritualità giusta e libera e a i Primi Popoli.
Seconda parte pubblicata il 19 gennaio 2020
Continuo qui l’esercizio iniziato ieri e rispondo oggi ad alcune accuse formulate nei confronti della mia pratica e il contesto dal quale emergono queste critiche.
Contesto geopolitico nel quale viviamo
Negli ultimi secoli, la repressione, il genocidio e le politiche di assimilazione inflitti ai popoli autoctoni d’America sono stati molto devastanti.
Due misure meritano più particolarmente di essere menzionate qui:
il divieto di praticare le religioni, i rituali e le cerimonie tradizionali che fu imposto dal governo canadese fino a 1951!
la sottrazione dei bambini dai loro genitori nativi americani, 10 mesi all’anno, per imporgli un’educazione cristiana. Un nome cristiano essendo dato ai pensionati, cambiare nome equivale essere tagliato dalle proprie radici. I bambini avevano la stretta interdizione di parlare la loro lingua o di praticare, o anche di evocare, le loro attività tradizionali qualunque siano, spirituali o non. Almeno di una deroga, venivano severamente picchiato. Venivano anche regolarmente abusati fisicamente, sessualmente e psicologicamente.
Questa pratica, di separare il bambino dalla sua stessa famiglia, aveva come scopo di “uccidere l’indiano nel bambino”. Si perpetrò dall’inizio del Ottocento (1820) fino alla fine del Ventesimo secolo: l’ultimo pensionato chiuse nel 1996!
Fu un reale e efficientissimo tentativo di genocidio culturale. Oggi ancora la repressione continua, anche se essa si fa in maniera più sottile. Le più recenti manifestazioni sono in corso di documentazione dalla Commissione d’inchiesta nazionale sulle ragazze e le donne autoctone scomparse e assassinate nel Canada.
È quindi tristemente logico che le Prime Nazioni del Canada abbiano perso la maggiore parte del senso e delle tradizioni spirituali dei loro avi. È anche comprensibile che cerchino di riappropriarsi le loro tradizioni senza volere condividerle.
Per quanto mi riguarda, da bambino, sono cresciuto come un Bianco. Da adolescente , i miei antenati nativi americani mi hanno chiesto di seguire la via Rossa. Ho da allora seguito le pratiche di quel sentiero tutti i giorni e vivo secondo questi principi. Capisco che il razzismo, la gelosia e l’incomprensione che ho subito provengano sia dai Bianchi che dai Nativi Americani e che la loro sorgente provenga da questa situazione nazionale nella quale ci troviamo.
Risponderò adesso ai rimproveri che mi sono stati fatti. Due di loro meritano dei chiarimenti.
Vengo talvolta criticato per il mio rapporto al denaro
“I rituali e gli insegnamenti non sono da vendere”. Sono totalmente dell’opinione che devono essere gratuiti per tutti e tra l’altro non ho mai chiesto soldi agli autoctoni che venivano per una consultazione o una cerimonia.
Nelle comunità autoctone tradizionali, i sciamani e gli uomini-medicina ricevevano come offerta abbastanza per nutrirsi, vestirsi e avere un tetto. Per permettere a loro di dedicarsi alla condivisione di servizi di salute o spirituali, la comunità, oppure i richiedenti, prendevano allora in carico i loro bisogni materiali. Il principio di scambio esiste nelle tradizioni di tutte le nazioni native americane, solo il protocollo di questi scambi varia.
Nello stesso spirito, nelle altre società del mondo, i responsabili religiosi (preti, pastori, imam, monaci, rabbini…) usufruiscono di una presa in carico totale o parziale da parte delle persone per le quali esercitano le loro funzioni. Questi responsabili spirituali possono allora dedicarsi a tempo pieno a loro carica. Perché i sciamani e le persone medicina delle Prime Nazioni non lo potrebbero? Dio sa che c’è molto da fare dopo 500 ani di numerose politiche genocide!
Sono consapevole che il denaro è stato creato per soggiogare l’essere umano e che è alla basa del funzionamento di tutti i popoli colonizzatori. Ma oggi è impossibile vivere senza denaro. Se avessi insegnato, animato delle cerimonie e dato delle cure senza mai farmi detrarre i costi di spostamento o di alloggio, anche se l’ho fatto spesso, mi sarebbe stato impossibile di pagare l’affitto, le bollette della luce, il cibo e quindi impossibile di fornire qualunque servizio. Come non vivo in una comunità ancestrale, sono obbligato di produrre denaro attraverso la mia attività. Chiedo per le mie consultazioni lo stesso presto che i terapeutici “moderni”, facendo eccezione per le Prime Nazioni per le quali un offerta libera è accettata. Per gli insegnamenti e le cerimonie, il prezzo è di lungo inferiore agli atelier o stage di “benessere” “new age” “ritiro yoga”, ecc. E anzitutto non ho mai rifiutato una persona che non aveva la somma totale richiesta per un’ attività. Ho sempre insistito sul fatto che le cerimonie erano gratuite. Il denaro offerto serve a coprire il tempo di preparazione e le spese per potere dargli.
Inoltre, avendo creato una dita per vendere dei prodotti concepiti da me, mi hanno anche accusato di mischiare spiritualità e business. Cosa avrei dovuto fare? Dissociarmi fra l’essere un imprenditore e l’essere spirituale mentre che per me tutto è spirituale? Da dove viene l’idea che un uomo sciamano non dovrebbe avere dei soldi? Ciò proviene dai voti di povertà del clero cattolico. I sciamani ancestrali erano generalmente degli uomini così rispettati e onorati che facevano parte dei più ricchi della comunità. Vivevano talvolta anche con diverse donne per aiutargli a fornire dei servizi a numerose persone provenienti da diverse comunità.
Non viene alla mente di nessuno di criticare un banchiere, un proprietario di “fast food”, un fabbricante di alcol o di tabacco che si arricchisce smisuratamente sulle spalli della gente senza nessun rispetto alcuno per loro o la loro salute. A contrario viene criticato un uomo che segue la via indicata dai suoi antenati per supplire al suo reddito con la vendita di prodotti per la salute e la partecipazione alle spese di organizzazione delle attività spirituali che anima.
Gli antenati hanno provveduto per non farmi mancare di niente nella vita. Invece, ho tanto dato che oggi non ho quello che occorre per assicurarmi la mia pensione pure avendone l’età per prenderla. Ho più debiti che capitali e questo perché i miei principi e non il denaro hanno orientato la mia vita.
Seconda critica — Origine/legittimità
Non sono nato in una riserva e non ho abbastanza percentuale di sangue nativo americano nella mia ascendenza per essere riconosciuto autoctono. Quando un genealogista nella mia famiglia a rintracciato il nostro albero genealogico, ha trovato tre ascendenze native americane, due Pawnee dal lato di mia madre ed un Abenachi dal lato di mio padre.
So, per avere frequentato degli autoctoni tutta la mia vita, che se avesse vissuto nelle povertà e nella miseria della maggior parte delle riserve indiane e subito il calvario delle scuole residenziali, non avrei conservato la sensibilità da bambino verso la spiritualità e la natura che mi ha permesso di essere così determinato a seguire questo sentiero.
Ben prima di capire che avevo degli antenati nativi americani, l’ingiustizia fatta agli autoctoni era una sorgente di rivolta dentro di me. La esprimevo allora nei miei temi a scuola. Essere discendente di Nativi Americani fu una rivelazione e diede un senso alla mia vita.
I grandi uomini o le donne medicina che ho incontrato nelle Americhe o altrove nel mondo, hanno tutti riconosciuto la mia integrità, la mia autenticità, la mia rettitudine e la mia spiritualità. Alcuni tra di loro hanno testimoniato il loro rispetto per me nei loro articoli o libri. Ovunque ho appoggiato i valori ancestrali nativi americani.
Tante volte ho voluto smettere di insegnare, stanco dalla ristrettezza dei pregiudizi dei Bianchi e degli Indiani nei miei confronti. Ma allora i miei antenati ritornavano in sogno o in visione, chiedendomi di continuare.
Il mio ruolo è di fare da ponte tra la cultura degli Occidentali e quella dei Primi Popoli. I principi sciamanici sono comuni a tutte le nazioni aborigene della Terra. Il sciamanismo è un insieme di pratiche spirituali che ridano all’Uomo la sua libertà e la sua autonomia spirituale. La Terra, la Natura e i popoli hanno un grande bisogno di questa saggezza. Stiamo distruggendo quello che permette la vita sulla Terra. Se prendiamo il tempo di parlarci, riusciremo a costruire la pace, fra di noi e con la Natura.
Terza parte pubblicata il 20 gennaio 2020
L’insegnamento che fornisco
Sono arrivato a capire che la spiritualità è una disciplina che studia e pratica degli stati di essere e delle realtà non materiali, e che possa avere lo stesso rigore che una scienza. Questo viene confermato oggi dalle ricerche sulla fisica quantica e i suoi paralleli con gli insegnamenti mistici e dei sciamani di tutto il mondo. È anche dimostrato negli scritti sulla Vita dopo la vita di Michael Newton PhD. Questo medica e scienziato ha raccolto centinaia di testimonianze di pazienti sotto ipnosi descrivendo tutti lo stesso percorso di vita dopo la morte, delle nostre anime che si incarnono moltissime volte sulla terra, ogni volta dopo un soggiorno più o meno lungo nel mondo spirituale. Questo percorso costituisce una via verso l’unione, sempre più grande, con la Sorgente. Tutte le anime seguono questo cammino.
Ho capito anche che la spiritualità poteva, anzi doveva, liberarsi dal pensiero settario e dogmatico. L’era della comunicazione nella quale viviamo permette alle scienze di convergere e di avanzare in collaborazione. Penso che dobbiamo seguire questa stessa logica per gli approcci spirituali. così, poco importa di quale popolo o di quale tradizione essa emana, se una pratica è giusta ed efficiente nel quotidiano per lo sviluppo personale o la comunicazione con la Madre-Terra, gli antenati e gli spiriti della Natura, la pratico. Se riesco ad averne la padronanza, la integro al mio insegnamento.
Il messaggio del Grande Spirito è tolleranza e gratitudine per tutto ciò che ci circonda, Il Cammino Rosso è un cammino arduo di scoperta di se in armonia con la Natura e la Terra.
Un mondo spirituale
Evolviamo in un’era di comunicazioni. Le scienze non sono le sole a usufruire delle nuove tecnologie. Le grandi religioni, le pratiche iniziatiche e le filosofie spirituali sono attualmente svelate al grande pubblico. Viviamo un periodo di grande apertura spirituale.
così, il Dalai Lama, capo spirituale e secolare dei Tibetani passa la sua vita ad insegnare al mondo intero i principi della religione buddhista tibetana, fino ad ora tenuti segreti e riservati ai Tibetani, se non riservati a una certa società tibetana di iniziati.
Lo yoga e la spiritualità indù sono oggi praticati da decine di migliaia di persone nel mondo.
Il taoismo cinese, il Tai Qi e lo Qi gong sono insegnati e praticati in centinaia di paesi.
Lo sciamanismo mongolo è stato vietato dal comunismo. Gli sciamani furono uccisi e le pratiche occultate fino ad essere completamente dimenticate. Questi ultimi anni, gli antenati appaiono alla nuova generazione di sciamani che seguono l’appello, come la maggior parte dei sciamani nel mondo. Si sostengono, si raggruppano per canalizzare, insieme, gli insegnamenti e offrirgli al più grande numero di persone. Gli antenati sono chiari nei loro messaggi, la conoscenza deve essere rivelata e non conservata come se fosse la proprietà di una cultura o di un gruppo.
così lo sciamanismo, che non è la proprietà esclusiva dei Nativi Americani perché è praticato da tutti i popoli autoctoni del pianeta, si iscrive in questo movimento internazionale di apertura degli spiriti e di insegnamento universale.
La comunità: il dominio familiare
Viviamo una crisi planetaria grave. La Madre-Terra si contorce di dolori e i suoi sussulti, i cambiamenti climatici, incidono su milioni di persone attraverso il mondo. La Natura è stata abusata, violentata, ferita nel nome dell’economia e i ricchi si abbuffano mentre una grande parte della popolazione mondiale vive nella miseria. così la mia voce si alza per evidenziare l’importanza di salvaguardare la saggezza delle tradizioni anziane, non di uno solo ma di tutti i popoli della Terra che vivono o vivevano in armonia con la Natura.
Promuovo la responsabilità di ogni famiglia a curare 1 ettaro di terreno e di coltivare dei giardini. Se ogni famiglia si impegna a proteggere anche solo un ettaro di terra, potremmo guarire la Natura: una famiglia— un ettaro alla volta. Credo che diversi domini famigliari potrebbero raggrupparsi per formare delle comunità che condividerebbero le pratiche agricole e di sostentamento per una vita in armonia con la Terra e protettrice della Natura.
Il diritto di curarsi naturalmente
Nel mio lavoro, ho l’abitudine di vedere gli abusi medicali e l’inefficienza della medicina attuale a curare diverse malattie, come quella di cui ho sofferto da giovane. La tendenza del sistema attuale è che solo l’approccio medicale ufficiale deve avere il diritto di esistere. Grazie ai lobby delle case farmaceutiche che influenzano i governi, i media, le reti sociali, l’opinione pubblica viene manipolata per pensare che solo i medici possono fornire le cure. Le corporazioni di medici con dei metodi privi di ogni rispetto attaccano i più abili e talentuosi guaritori naturali. così hanno distrutto la vita di migliaia di guaritori e terapeuta naturali attraverso il mondo. Questo con lo scopo di fare più soldi instaurando un monopolio delle cure della salute. Perciò denuncio le pratiche delle corporazioni medicali, finanziati dalle case farmaceutiche, che cercano di vietare ogni approccio naturale, semplice e poco costoso. È calpestare il libero arbitrio delle persone di fronte alla loro salute. Se i metodi naturali fossero integrate nelle cure di salute convenzionali, potremmo avere molta più efficienza e potremmo ridurre tantissimo i costi del sistema sanitario. Stando così le cose, è ovvio che non amano la mia voce e cercano di farmi tacere.
La mia coscienza è pulita, il mio percorso puro, e ho il coraggio dei miei antenati. Affermo il diritto alla libera espressione delle mie opinioni, alla mia difesa delle tradizioni primordiali e al nostro lavoro di concerto per la salute dell’umanità, della natura e per il nostro bello pianeta che sta morendo. Ne subisco oggi e da molto tempo le conseguenze.
Conseguenze attuali
Le mie relazioni con il paese Urone chiamato Wendake e i portatori di tradizione di questa nazione hanno iniziato nel 1980. è stato quindi del tutto naturale che mi ci sono presentato 12 anni fa per istallarci l’azienda di profumi naturali che avevo creato e che era in espansione. Era ovvio che sostenessi questa comunità autoctona lavorando con dei Wendat. La comunità ha anche pienamente usufruito di alti progetti che abbiamo sviluppato come il centro di condivisione culturale al quale abbiamo dedicato un terzo dei nostri locali e la cooperativa di artigiani nativi americani fondata dai nostri impiegati. Numerosi Wendat usufruivano di questa nostra presenza sul territorio sia per i prodotti che distribuivo da noi, i nostri prodotti distribuiti nei negozi Wendat, i posti di lavoro che abbiamo creato per loro, quelli che ci affittavano i nostri locali, i fornitori Wendat che le hanno sistemati, le ricadute economiche di tutte le attività che abbiamo organizzato, le serate culturali per dei gruppi Wendat, le cause che difendevo, le somme che davo all’organismo di beneficenza di Wendake ecc. Diversi anziani Wendat riconoscevano questo e appoggiavano il mio lavoro. Certo, non piacevo mica a tutti perché non ero un Urone. I media mi hanno diffamato più di una volta e alcuni hanno prestato l’orecchio a tutte le dicerie che hanno suscitato.
Questa azienda, presente lì da 12 anni, è stata cacciata in modo selvaggio in pieno periodo delle feste natalizie, nel mese di dicembre 2019, dal capo Konrad Sioui e dal consiglio della Nazione Urone-Wendat. Ho ricevuto una lettera consegnata dal ufficiale giudiziario al mio domicilio, intimandomi di cessare ogni attività in 48 ore.
Questa decisione fu motivata da conclusioni errate di giornalisti della televisione di stato che avevano filmato senza autorizzazione, con una camera nascosta, delle cerimonie sacre e quindi senza rispetto delle tradizioni. Non solo è vietato di filmare delle cerimonie sacre, ma è stato filmato con delle cattive intenzioni. Anche se non ero il soggetto principale del documentario, delle affermazioni menzogneri sono state dette riguardandomi e queste parole cercavano chiaramente di diffamarmi. Le tradizioni spirituali native americani sono state calpestate dalla televisione di stato e come un anziano Innu mi ha confidato, ciò ricade su tutti gli anziani spirituali delle nazioni autoctoni. È una mancanza di rispetto verso la spiritualità delle Prime Nazioni, commessa dalla televisione di stato.
La nostra direttrice generale ha scritto una lettera al Consiglio sottolineando tutto il buon lavoro che abbiamo svolto a Wendake. Questa lettera non è stata letta durante la riunione in cui è stata decisa la nostra esclusione. Sembra che macchiavamo la riputazione di Wendake. Nessuna altra ragione ci è stata fornita.
La nostra azienda è un modello di riconciliazione all’interno della società canadese. Degli Indiani di diverse nazioni di cui diversi Wendat lavorano mano nella mano con dei Quebecch per produrre e distribuire dei prodotti che fanno brillare la maestria delle Prime Nazioni. La gestione dell’azienda rispetta le tradizioni native americane, in particolare nel fatto che le decisioni sono presi in cerchi di parola all’anziana, senza gerarchia.
Le riflessioni di diverse persone che ci conoscevano, di cui diversi Wendat concordano sul fatto che sarebbe stato nell’interesse di tutti che il consiglio di banda ci difenda piuttosto che ci caccia. Hanno scelto di fdare fede a parole diffamatorie della televisione statale. È una decisione di cui le modalità e le conseguenze sono contrarie alle tradizioni delle Prime Nazioni. Siamo lontani dalle decisioni prese in cerchio con l’ascolto e lo spirito di conciliazione. Non si tratta di una decisione presa a freddo, che avrebbe preso in considerazione tutti gli aspetti della questione e dopo una consultazione dei principali interessati.
Vediamo qui che i metodi di acculturazione e di assimilazione delle politiche canadesi verso gli autoctoni sono riusciti alla grande a Wendake. Guardiamoci da vicino.
Affermazioni dai media e dal capo Konrad Sioui di Wendake: sarei un falso sciamano
Da secoli, la maggior parte dei Wendat sono di confessione religiosa cattolica. Le messe, i matrimoni e i funerali si tengono regolarmente nella piccola cappella di Wendake. Durante tutto il periodo in qui ho frequentato gli Uroni di origine (senza ascendente di un’altra nazione), ho visto un solo anziano che assomigliava ad una indiano, Roland Sioui, detto il cacciatore. Hanno tutti la fisionomia e il colore di pelle dei Quebecchesi. Spesso le persone che mi vedevano assieme ad un Urone erano sorpresi di vedere che quello che non si richiamava di appartenere ad una nazione indiana assomigliava ad un nativo e che quello che si diceva così non ne aveva i tratti. Un anziano della nazione Wendat mi confidava che si facessimo i test del DNA su Wendat oggi, si rimarrebbe molto sorpreso. A parte un uomo a mia conoscenza, nessuno parla più fluentemente la lingua Wendat. Ho potuto notare regolarmente che dal 1980, i visionari e i portatori di tradizioni e guaritori non sono onorati come meriterebbero all’interno di questa nazione e ciò mi rattrista ogni volta.
Se consideriamo l’impatto delle violenti politiche di genocidio culturale imposto contro i Nativi Americani, questa situazione è incomprensibile e non dobbiamo biasimarli. I Wendat sono, tra le nazioni autoctoni del Quebec, quelli che si sono meglio adatti alla civiltà degli Europei.
È un bene menzionare che frequento da più di 40 anni dei Wendat e lavoro con diversi portatori di tradizioni uroni da quei tempi, In quaranta anni non ho mai incontrato un sciamano tradizionale Wendat, Ci sono degli Uomini e delle Donne medicina, dei portatori di tradizione, degli artista di talento, dei visionari ma nessun sciamano. Gli autoctoni che hanno frequentato le scuole residenziali (più di 50 anni) associano, per la maggior parte, lo sciamanismo a delle diavolerie. Un giovane adulto a chi provavo a spiegare che cosa era lo sciamanismo fece il paragone con i Jedi di Star War. Il paragone ha alcuni meriti e illustra bene dove si situa la cultura dei Wendat per quanto riguarda lo sciamanismo.
Una delle saggezze dei Popoli Primi d’America dice che non possiamo giudicare un uomo senza avere camminato 100 chilometri nei suoi mocassini. La saggezza cristiana dice ugualmente: “Non osservare la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello, se non vedi la trave nel tuo”
L’umiltà di basa è essenziale per un sciamano perché dobbiamo ricominciare ogni giorno a camminare su questo sentiero. Non cercherò quindi a giustificarmi davanti a questa affermazione gratuita che non sono un vero sciamano. Ma lascerò altri sciamani e alcuni dei miei studenti testimoniare di ciò che conoscono di me. Sarà per domani.
Certamente, capisco la situazione e non tengo nessun rancore o risentimento verso i Wendat. Chi riuscirebbe a tenere un atteggiamento sano, neutro e integro dopo generazioni e generazioni di famiglie che hanno vissute le scuole residenziali, l politiche di genocidio culturale e il razzismo? Continuerò ad impiegare degli operai Wendat, autoctoni e Quebecchesi. Continuerò a condividere con i guardiani delle tradizioni della nazione Wandat. Continuerò a fare brillare la maestria delle nazioni indiane.
Esprimo tuttavia il desiderio che riparazione sia fatta verso la squadra d’Invocazione per questa ingiustizia. Ha costato carissimo di traslocare, installarci di nuovo senza parlare delle perdite di redditi importanti nel periodo più importante dell’anno e delle sofferenze di tutta la nostra piccola squadra. La piccola cooperativa di artigiani nativi americani che abbiamo creato ha sofferto anche lei. Questa espulsione ha suscitato l’indignazione dei Wendat che ci conoscevano. Il nostro affittante Wendat si trova privato dell’affitto di questo grande edificio nel quale l’azienda si era sviluppata ogni anno per 12 anni fino ad occupare tutto lo spazio. Spero che un giorno, ci sarà ritrattazione da parte del Consiglio della Nazione Urone-Wendat per le triste deduzioni alle quali sono pervenuti. Spero che ci sarà riparazione. Sarebbe bene che il consiglio dei saggi di Wendake guardi attentamente questo. Mi rendo disponibile.
Sarò sempre un partigiano della giustizia riparatoria dei nostri antenati perché la potenza dei cerchi di parola è primordiale oggigiorno. Ristabilire una sana comunicazione e la pace fra gli uomini è urgente perché la situazione ecologica mondiale è allo sbando. È alla terra che dobbiamo pensare prima di tutto.
Lascerò domani la parola ad altri per testimoniare della mia qualità di sciamano.
Vi ringrazio della vostra lettura